FORMAZIONE

  Testimonianze  

  Fra Charles, SA  

Cosa mi ha spinto a diventare frate
Le parrocchie da cui provengo, sia quella della mia città natale, sia quella della città in cui ho vissuto, appartengono entrambe ad arcidiocesi cattoliche (Arcidiocesi di Owerri e Arcidiocesi di Lagos).

Ho sempre nutrito interesse per la vita religiosa e ho cercato di vivere da buon cristiano e da buon cattolico, credendo che un giorno questo mi avrebbe portato a diventare un buon frate.

Quando ero al liceo, ho acquistato i libri intitolati “Nomi e vite dei santi” e “L’imitazione di Cristo” da una libreria cattolica della mia città natale. Ho poi letto con interesse le biografie, la spiritualità e gli insegnamenti di molti santi. Sono stato ispirato dal loro profondo amore per il servizio ai poveri e alla Chiesa, così come anche dall’imitazione delle orme di Cristo. Ho così trovato, in questa vita, dei modelli da imitare nella mia esistenza cristiana e religiosa. Le storie dei santi, in particolar modo quella di San Francesco d’Assisi, mi hanno aiutato a comprendere che le cattive azioni possono danneggiare i nostri fratelli e sorelle e, quindi, offendere Dio, cosa che Francesco ha presentato a tutti i frati perché ne fossero consapevoli nella sua “Regola Bollata”.

San Francesco è così famoso che non ha bisogno di presentazioni: il suo livello di spiritualità e il suo straordinario approccio alla vita evangelica sono ampiamente riconosciuti. Ipso Facto, la sua vita e i suoi insegnamenti sono sempre stati fonte di ispirazione per me e un modello per guidare la mia vita spirituale, umana e religiosa quotidiana.

Tra i tanti aspetti, voglio citare soprattutto:

  • Amore per la natura e il creato;
  • La sua preghiera e la sua vita contemplativa;
  • Lo spirito di servizio e compassione;
  • Umiltà e povertà come stile di vita;
  • Autenticità e semplicità di vita, ovvero minorità.

In poche parole, San Francesco ha ispirato e motivato il mio desiderio di diventare frate; quindi, ho dovuto cominciare una ricerca di quale famiglia francescana abbracciare. Padre James Puglisi SA è stato il mio primo contatto con la congregazione dei Frati Francescani dell’Atonement; ho dunque iniziato il mio processo di discernimento iniziale proprio con lui.

Successivamente, ho avuto l’opportunità di incontrare Fra’ John O’Hara SA, che era stato inviato in Nigeria per incontrare potenziali aspiranti e candidati nel discernimento della loro vocazione alla “Society of the Atonement”. Le sue parole e la sua guida spirituale sono state per me utili e preziose, tanto da continuare ad applicarle durante il mio discernimento vocazionale in Africa.

I miei sogni e le mie perplessità
Fin dall’infanzia, ho assistito alla generosità e alla gentilezza dei miei genitori, soprattutto verso i meno privilegiati del nostro quartiere e della nostra comunità. Li ho visti fornire alloggio, vestiti e cibo, oltre a pagare le spese ospedaliere e le tasse universitarie dei loro figli.

Ho emulato questa virtù dai miei genitori e sono dell’opinione che sia una virtù degna di essere vissuta da ogni essere umano, non solo dai cristiani o dai religiosi.

La lettura delle biografie e la spiritualità di alcuni santi cattolici, come già scritto sopra, hanno motivato il mio interesse per la vita religiosa, incoraggiando il mio desiderio, il mio sogno, di servire Dio e gli uomini per la maggior gloria di Dio.

Per questo motivo, intendo seguire Cristo sotto il vessillo della croce, rendendomi disponibile e aperto alla Parola di Dio, contribuendo alla guarigione delle anime e all’educazione dei giovani, incoraggiandoli a realizzare la loro vocazione nella vita.

Ancora una volta, nutro un forte desiderio di essere voce per chi non ha voce, dedicandomi alla promozione della pace e dell’unità con un approccio ecumenico, attraverso la pratica del dialogo tra tutti i credenti.

D’altra parte, però, riflettendo sui miei dubbi in questo cammino di sequela di Cristo, riconosco che a volte sorgono alcune preoccupazioni: ad esempio, a volte, sento di non avere idea di dove il Signore mi stia conducendo, e di alcune delle sfide che possono accompagnarlo. Ma cerco di non lasciarmi distrarre; anzi, mi consolo in Dio, perché il cammino della vocazione è rafforzato dalla perseveranza e dalla pazienza.

Spero, quindi, di non fare mai nulla che non sia ispirato dal desiderio di piacere al Signore e, così facendo, di essere sempre guidato da Lui sulla giusta via, mettendo da parte la paura e continuando a pregare affinché Egli rimanga sempre con me e non permetta mai che io affronti i pericoli da solo.

Il mio cammino fino a oggi
Come già menzionato sopra, Fra’ John O’Hara SA è stato il mio mentore tra i Frati Francescani dell’Atonement, in terra d’Africa. Mi ha incoraggiato a dedicare il mio tempo a studi professionali o ad acquisire competenze.

A tal proposito, ho scelto di dedicarmi agli studi e alla formazione in seminario, oltre al ministero apostolico-parrocchiale periodico durante le vacanze estive.

Nel 2018 ho completato un corso quadriennale in filosofia. Di conseguenza, ho conseguito il baccalaureato in filosofia presso il “Christ the King Major Seminary” (St. Albert Institute of Philosophy, Kafanchan), affiliato all’Università di Jos, in Nigeria.

Ho anche proseguito gli studi post-laurea presso l’Università Ahmadu Bello (Zaria, Nigeria), ottenendo un Diploma Professionale in Educazione.

Sempre nel 2018, ho intrapreso un corso quadriennale di laurea in Teologia Sacra e Sistematica, volto a fornire una solida base spirituale cattolica per i futuri ministeri. Ho poi conseguito il baccalaureato in Teologia presso il Catholic Institute of West Africa (CIWA), affiliato all’Università di Calabar.

Nel 2022 mi sono trasferito a Roma, in Italia, per approfondire gli studi, iscrivendomi alla Licenza in Teologia Morale presso l’Accademia Alfonsiana (Alfonsianum), una delle Università Pontificie di Roma. Prima di iniziare il noviziato tra i Frati Francescani dell’Atonement, ho completato gli esami e altri lavori accademici in sospeso.

Dopo aver professato i primi voti come frate il ​​14 settembre 2025, ho ricevuto il permesso di completare la tesi della mia licenza – posticipata al post noviziato – impegnandomi quindi in una nuova fase del programma di formazione.

Apprezzo sinceramente il sostegno incondizionato della mia famiglia di origine e dei miei amici. Sento però il dovere di esprimere un ringraziamento speciale ai miei confratelli Frati Francescani dell’Atonement, la mia famiglia religiosa, chiamata da Dio a svolgere un ruolo cruciale nella vita della Chiesa universale in ambito ecumenico e interreligioso.

Mentre continuo a discernere quotidianamente la mia vocazione come frate, il carisma e la spiritualità della congregazione continuano a ispirarmi ogni giorno.
In breve, ho trovato lo stile di vita che desideravo nei Frati Francescani dell’Atonement, perché per me “At-One-Ment” significa: “fai un passo alla volta e alla fine tutto diventerà uno”.

Come vivo da quando sono entrato
Non ci sono parole per descrivere la mia esperienza e il mio rapporto con tutti i frati della comunità che ho incontrato in questi anni: sono stato accolto calorosamente da tutti loro. Sono molto grato ai fratelli italiani, che mi hanno sempre fatto sentire benvenuto.

In particolare, sono stati disposti a mettere da parte la loro lingua madre per comunicare con me in inglese, aiutandomi a integrarmi attraverso la conversazione all’inizio della mia formazione; ora, però, la mia capacità di parlare e comprendere la lingua italiana è decisamente migliorata.

Durante il postulato, sono stato assegnato al nostro convento di Sant’Onofrio al Gianicolo, a Roma, dove mi sono reso disponibile a svolgere alcune funzioni liturgiche in chiesa e alcune attività nella comunità. Ho apprezzato l’opportunità di svolgere quei servizi perché li percepivo come un’espressione della grazia di Dio, in quanto mi rendevano parte attiva della fraternità.

Durante il periodo trascorso a Sant’Onofrio, ho avuto la possibilità di seguire corsi per migliorare la mia lingua italiana, riuscendo anche, inoltre, a completare gli esami inerenti al mio percorso universitario, finalizzato al conseguimento della Licenza in Teologia Morale.

Nel settembre 2024 mi sono trasferito ad Assisi per l’anno di noviziato, che mi ha permesso di approfondire ulteriormente la mia chiamata a seguire Cristo, seguendo le orme di San Francesco d’Assisi, alla maniera dei fondatori dei Frati Francescani dell’Atonement: Padre Paul Wattson e Madre Lurana White.

Durante il tempo della mia formazione ad Assisi, ho avuto occasione di continuare a discernere la mia vocazione alla vita consacrata, camminando al fianco di altri fratelli e sorelle novizi, provenienti da tutto il mondo, appartenenti a diversi istituti religiosi francescani.

In particolare, ho frequentato la scuola francescana di noviziato, così come anche diverse altre attività, con i novizi dei Frati Minori Conventuali del Sacro Convento di Assisi, una comunità con cui la nostra casa di formazione ha da anni un rapporto privilegiato, condividendo programmi di formazione fraterna. Oltre a questo, servo quotidianamente la Santa Messa presso la “Chiesa Nuova” di Assisi e sono impegnato come volontariato presso l’emporio solidale della Caritas e presso il Serafico, un’istituzione caritativa in cui ci si prende cura di minori con diverse tipologie di disabilità.

Provvidenzialmente, nell’estate 2025, la mia formazione e il mio ministero si sono estesi al di fuori dei confini italiani, avendo trascorso un trimestre negli Stati Uniti d’America. Dapprima, ho svolto alcuni ministeri, assistendo alle Messe e alle novene presso la nostra chiesa “Our Saviour” di Brockton, nell’Arcidiocesi di Boston; poi, le mie attività e le mie esperienze missionarie e pastorali sono continuate presso “St. Christopher’s Inn”, a Graymoor (New York), dove sorge la Casa Madre della nostra congregazione, nell’Arcidiocesi di New York. Proprio a “St. Christopher’s Inn” i nostri frati sono responsabili di un programma di recupero per uomini con problemi di dipendenza da alcol e sostanze stupefacenti.

Durante la mia permanenza in loco, attraverso le attività in cui sono stato coinvolto, ho compreso che lavorare in una comunità di recupero è piuttosto impegnativo e sono richiesti empatia, pazienza e supporto compassionevole: ovvero, caratteristiche che possano favorire il percorso di recupero. Il direttore della struttura, i frati lì impegnati e il personale dipendente, sono stati per me fonte di ispirazione, grazie loro servizio disinteressato e la loro dedizione alla causa.

In poche parole, ho scoperto che sostenere e supportare i residenti in recupero, li aiuta a ricostruire la loro autostima, a migliorare le loro relazioni, a sviluppare uno stile di vita sano e fondamentale per raggiungere la sobrietà.

In conclusione, posso affermare che tutti i frati, i collaboratori e i volontari sono stati incoraggianti per me, in quanto attivi in ​​ciò che siamo chiamati a fare. Questo è ciò che mi offre l’opportunità di continuare a maturare, approfondendo questa chiamata alla vita consacrata e crescendo nello spirito di servizio, per la maggior gloria di Dio.