FORMAZIONE

  Testimonianze  

  Fra Piersimone, SA  

Cosa mi ha spinto a diventare frate
Sono nato e cresciuto a Roma. Sin da piccolo ho percepito una grande predisposizione alla spiritualità che mi ha portato dapprima ad avvicinarmi alla fede cristiana sotto la guida della mia nonna materna poi ad esplorare dall’adolescenza in poi altre forme di spiritualità proprie di altre confessioni religiose.

A seguito di una lunga malattia nella pre adolescenza ho iniziato a coltivare il mio interesse per l’arte, in particolare per la musica, che ha in un certo senso assolto il compito di lenire le mie sofferenze date da frequenti periodi di inattività e di isolamento.

Terminati gli studi classici ho iniziato seriamente una formazione musicale che mi ha portato a diventare ben presto professionista e ad esercitare la professione sia di performer che di didatta per venti anni sia in Italia che all’estero, ottenendo molte soddisfazioni e riconoscimenti.

Nel corso degli anni però c’è stato un progressivo allontanamento dalla fede cristiana che mi ha portato a fare la conoscenza di altre forme di spiritualità, come ho precedentemente affermato, come il buddhismo Zen di cui ho approfondito lo studio sia in Europa (in Svezia, dove ho vissuto per diversi anni) che in Giappone.

Tutte queste esperienze nel mondo, si sono sedimentate dentro di me e hanno iniziato a prendere una forma inaspettata; dopo mille peripezie proprie di una vita vissuta con intensità, ho sentito un richiamo alla stasi, a dovermi cioè soffermare ed ascoltare la mia vera natura.

Ho iniziato lentamente e inconsapevolmente a lasciare andare molte cose, alcune superflue altre invece molto importanti e conquistate a fatica, filtrandole come quando si usa un setaccio. Dalle maglie di questo setaccio sono rimaste in superficie tante esperienze di vita e incontri meravigliosi ma soprattutto è rimasta ben in evidenza una pietra lucente che mi ha indicato la strada: fare la volontà di Dio.

Il mio cammino fino a qui
Mi sono così messo in cammino e ho iniziato un percorso di discernimento per comprendere come Dio mi stesse parlando.

Conoscevo già la figura di Francesco che ha sempre esercitato una certa attrazione su di me e mi sono rispecchiato nel suo essere “folle in giro per il mondo”, nel suo saper ascoltare il Signore attraverso la voce di tutti senza distinzione fra male e bene, nel suo saper incontrare il Signore attraverso la bellezza dell’arte e del creato, nel suo vivere con umiltà e spirito di servizio, nella sua apertura all’Altro con tutte le sue differenze, nel portare la propria croce e vivere alla sequela di Gesù Cristo.

Mi sono così avvicinato al francescanesimo e in particolare all’Atonement poichè il carisma di questo ordine sintetizza perfettamente tutti questi valori e ne esalta altri altrettanto fondanti come il dialogo ecumenico ed interreligioso (per me molto importante visti i miei trascorsi nel buddhismo Zen) e un’attenzione particolare verso i poveri. Vestire il saio francescano è per me tutto questo.

I miei sogni e le mie perplessità
Ho iniziato questo cammino di conversione che credo non avrà mai fine. Ciò che mi fa perseverare in questa scelta è la condizione in cui proprio ora mi trovo, condizione che mi consente di respirare ogni singolo giorno la centralità di Gesù nella mia vita.

Ciò che desidero fortemente è continuare questo cammino di formazione francescana nell’Atonement per poter finalmente spogliarmi di tutto ciò che è superfluo e fare della mia vita di frate un dono per Dio e per il prossimo avendo sempre come obiettivo da perseguire la Riconciliazione, strada così generosamente indicata dal nostro fondatore Padre Paul Wattson e dalla nostra fondatrice Madre Lurana White.

Sono consapevole che questo cammino di conversione non sarà esente da tribolazioni e tentazioni ma abbandonandomi completamente alla volontà del Signore potrò scorgere nitidamente sia i tratti confortevoli che quelli disagevoli di questo meraviglioso sentiero d’amore e di pace.

Come vivo da quando sono entrato
Ho iniziato il mio cammino nell’Atonement a marzo 2021 con un periodo di candidatura di sei mesi svolto presso il Convento di Sant’Onofrio a Roma.

In questi sei mesi ho pututo fare una prima esperienza di vita in una comunità francescana e al contempo iniziare un lento e meditato processo di conversione interiore; questo inserimento graduale nella comunità, vivendo essenzialmente come un frate che svolge mansioni domestiche quotidiane e intensificando la preghiera personale e comunitaria, mi ha permesso di ricevere una formazione preliminare pur continuando ad esercitare la mia professione di musicista e didatta.

Terminato il periodo di candidatura ho iniziato quello che viene chiamato il Postulato presso la nostra casa di formazione ad Assisi e sono entrato così nel vivo della vita francescana, incentrata sul lavoro, sullo studio e sulla condivisione.

Oltre agli appuntamenti settimanali di approfondimento sulla spiritualità francescana insieme al formatore, con particolare focus sul carisma dell’Atonement, ho svolto quotidianamente attività di volontariato presso la Caritas locale e sono stato catechista presso il centro pastorale di Assisi; inoltre ho svolto e svolgo tuttora attività di animazione musicale durante la Santa Messa in una chiesa locale, attività questa che mi permette di mettere, con mia grande gioia, la mia esperienza di artista totalmente al servizio del Signore e dell’intera comunità.

In seguito all’ingresso in noviziato avvenuto ufficialmente nel settembre 2022, ho ricevuto il saio francescano e ho iniziato l’anno di formazione come novizio. La formazione consiste nella frequenza quotidiana del corso di noviziato presso il Sacro Convento ad Assisi dove si approfondisce lo studio della spiritualità francescana attraverso l’analisi delle Fonti francescane sotto la guida di esperti docenti; inoltre con cadenza bisettimanale presto servizio come volontario presso la Caritas locale, che è la stessa struttura sopra menzionata durante il programma di postulato.

La vita comunitaria ad Assisi procede con molta serenità e all’insegna della crescita spirituale non solo personale ma anche collettiva sottoforma di autentica condivisione, correzione fraterna e soprattutto carità reciproca.

In sintesi, sono certo di avere qui la possibilità di poter gettare delle solide basi di formazione per poter affrontare nel modo più opportuno e in linea con il carisma donatoci dai nostri fondatori l’eventuale anno di post noviziato.